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sabato 15 marzo 2014

Passione ed entusiasmo di chi organizza e partecipa al Torneo

Intervista a Cristian Sala, presidente del Comitato organizzatore del Torneo Internazionale Città della Pace


NOME:                      CRISTIAN
COGNOME:              SALA
ETA’:                          42 ANNI
PROFESSIONE:        LIBERO PROFESSIONISTA
RUOLO IN TDP14:   PRESIDENTE DEL COMITATO
CONTATTI:               cristian@cristiansala.it


Cristian, da quanto tempo fai parte dello staff organizzatore del TDP?
Sono Presidente del Comitato Organizzatore dal 7 gennaio 2013, da quando cioè il precedente Presidente ed il precedente Direttivo mi hanno lasciato questo onore/onere. Devo ringraziare per la fiducia e per l’importantissimo lavoro fatto nelle 25 edizioni precedenti, Carmelo Pintarelli, Giampiero Lui ed Elio Pezzato. In realtà però sono vicino all’organizzazione dell’evento fin dal 1996, essendo io stato Assessore allo Sport a Rovereto. Certo è che in questi anni ho avuto modo di vedere il TDP da punti di vista e con responsabilità diverse.

Cosa ti ha spinto a metterti al servizio, come volontario, del TDP per tutti questi anni?
Da Assessore allo Sport, per 15 anni, ho premiato le squadre e gli atleti, oltre che accoglierli e ringraziarli a nome della Città. Poi mi è stata data l’opportunità di assumere la piena responsabilità organizzativa e non mi sono tirato indietro. L’idea di poter contribuire fattivamente, anche ripensando l’evento in modo importante ed innovativo per tenerlo al passo con i tempi, è stata una sfida alla quale era impossibile dire di no. Verificata la disponibilità di un gruppo di persone con cui avevo già lavorato in altri eventi sportivi, siamo partito con passione ed entusiasmo. 

Quale è secondo te il ruolo del volontarato nello sport?
Lo sport, al nostro livello, è volontariato. Lo è il nostro operare per 365 giorni all’anno per il Torneo, lo è quello delle decine e decine di persone che per tre giorni fanno girare questa macchina complessa, lo è la passione e la voglia di fare di oltre 120 studenti dello Junior Team. Il volontariato, nello sport come negli altri settori, è preziosissimo; senza l’opera ed il tempo messo a disposizione dai molti volontari alcune manifestazioni non sarebbero nemmeno immaginabili. Il nostro compito però non si deve limitare all’organizzazione di un qualche cosa, ma deve ampliarsi e puntare a trasmettere questa passione, questa voglia di impegnarsi, ai giovani, cercando di stimolarli ad entrare in questo splendido mondo.

Lo Sport come veicolo della Pace, cosa ne pensi?
Riflessione, incontro, amicizia, confronto, emozione, conoscenza. Questi i concetti che il Torneo propone ai giovani partecipanti provenienti da tutto il mondo. Le riflessioni proposte sul colle di Miravalle durante la Cerimonia di Apertura, l’emozione provata al suono di Maria Dolens, lo stare assieme durante la sfilata, il confronto sui campi e  nelle palestre, l’incontro alla festa serale. Il miglior modo di tradurre alle giovani generazioni il concetto di pace. Al Torneo Internazionale della Pace partecipano giovani e meno giovani provenienti da oltre 150 città, dal Kuwait, dalla Russia e perfino dal lontano Giappone. Un’occasione importante, forse unica, per proporre i valori dello sport, associati a quelli della pace. 

Il momento più bello?
Il momento più bello, più emozionate e forse anche il più triste, malinconico. L’ultimo bagliore dell’ultimo fuoco d’artificio, l’ultima nota del brano musicale che li accompagna. Un fantastico momento che chiude una fantastica avventura, il lavoro di un anno, mille sorrisi, mille preoccupazioni, la fine di un percorso che altro non rappresenta che un nuovo inizio.

(a.a.)

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