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domenica 4 gennaio 2015

Aspettando la nuova edizione

“28 edizioni? Ma come? Vuol dire che il Torneo si faceva già quando io non ero ancora nato?”
È stata questa l’affermazione sorpresa di un studente durante la presentazione della nuova edizione del Torneo Internazionale Citta della Pace 2015 e del progetto Junior Team in un Istituto scolastico della città negli scorsi giorni. 
Ed è proprio questa la vera forza di un evento che ha saputo di anno in anno rilanciarsi e rinnovarsi, sia nelle persone che con impegno e passione lo hanno organizzato, sia nella proposta che mai si è limitata al solo momento agonistico ma che ha sempre puntato sul far vivere ai giovani partecipanti un’esperienza unica, anche fuori dai campi e dalle palestre.

Siete già partiti con l’organizzazione?
Cristian Sala (presidente del comitato organizzatore): Assolutamente sì, siamo già con i motori a pieni giri.
Un evento come il Torneo Internazionale Città della Pace, che coinvolge ogni anno più di 2.500 giovani atleti provenienti da tutto il mondo, 20 associazioni sportive e di volontariato, più di 200 volontari, richiede un impegno di 365 giorni all’anno.
Il Comitato Organizzatore sta già operando da tempo sia nella promozione dell’evento soprattutto verso quelle nazioni dove Eurosportring non è presente sia nell’organizzazione della logistica e della accoglienza, con riferimento soprattutto ai rapporti con le strutture ricettive di tutto il basso Trentino e l’alto Garda. 
A gennaio poi due momenti importanti:
- l’incontro con le società sportive di tutta la Vallagarina per cominciare a parlare della parte che riguarda l’organizzazione agonistica e sportiva. 
- la presentazione del progetto Junior Team presso gli Istituti scolastici superiori di Rovereto: anche quest’anno puntiamo ad avere dai 120 ai 150 studenti volontari che oltre che supportarci nelle mille incombenze legate all’evento, rappresentano la vera forza dello stesso. Nessuno più di loro sa trasmettere passione ed entusiasmo.

Quali sono le novità?
S: E’ ancora presto per dare anticipazioni, ma molte cose bollono in pentola!
Posso solo dire che lo staff dell’evento si è allargato molto coinvolgendo 6 nuove figure che supporteranno il settore agonistico ed il settore dei volontari.
La cosa molto positiva è rappresentata dal fatto che entrano nello STAFF, operando quindi tutto l’anno con il Comitato Organizzatore, proprio alcuni di quegli studenti, ora universitari, che hanno conosciuto il Torneo due anni fa nel progetto Junior Team. Questo significa garantire nuove forze all’evento ma soprattutto un futuro! Fra qualche anno, fatta un po’ di esperienza, saranno loro a prendere in mano il Comitato Organizzatore, ad assumere ruoli ancora più importanti. Sono loro il Torneo della Pace del futuro!     

L’età ed i Paesi di provenienza delle squadre?  
S: Due anni fa quando Carmelo Pintarelli, Giampiero Lui ed Elio Pezzato ci hanno passato il testimone, abbiamo deciso di puntare su un Torneo sempre più giovane. Non potevamo però cambiare impostazione in un solo anno. Dobbiamo fare tanti piccoli passi. L’età massima dei partecipanti quest’anno sarà quella degli under 18. Nel calcio avremo probabilmente ben 24 squadre di PULCINI, con ragazzi fra gli 8 e gli 11 anni! Questo vuole essere il vero spirito del Torneo della Pace.  
Stiamo lavorando molto sul confermare le partnership con nazioni quali il Giappone ed il Kuwait; desideriamo rafforzare l’amicizia ed i rapporti con i paesi dell’est e con le delegazioni provenienti da Russia e Bielorussia; stiamo lavorando per avere al Torneo la prima rappresentativa africana, ma non credo sarà facile! Abbiamo alcune preiscrizioni dal nord Europa, Finlandia e Svezia in testa.

Altre novità?
S: Certo qualche novità c’è anche con riferimento agli aspetti economici. 
Fortunatamente negli ultimi anni abbiamo seminato molto costruendo un rapporto forte con partner e sponsor privati perché come sappiamo le risorse pubbliche sono in calo drastico. Non siamo qui a lamentarci, viviamo anche noi il quotidiano e ci rendiamo conto di quanto la situazione sia difficile e complessa sia in termini economici che sociali. Ma non vi è dubbio che se il trend del calo delle risorse pubbliche sarà quello degli ultimi due anni, eventi che hanno una storia, che fanno conoscere il Trentino e Rovereto a livello mondiale, che danno la possibilità ai nostri giovani atleti di fare una esperienza unica confrontandosi con coetanei provenienti da tutto il mondo, la questione sarà necessario proporla in modo molto serio a chi, e so molto bene quanto sia difficile, propone le politiche a favore dello sport e dei giovani.   

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